Molti (soprattutto ricercatori stranieri, perché in Italia di certe cose non si può parlare) hanno sottolineato quanto Madre Teresa sia stata tutt'altro che santa: le sue missioni come spot propagandistici di una Chiesa in crisi, la sua strumentalizzazione dei poveri, la gestione dei fondi "allegra", le frequentazioni con i dittatori e i ricchi del mondo, etc...
Noi però vogliamo sottolineare un altro aspetto, più generale.
C'è un uso della carità cristiana - che in sé è cosa empatica e nobilissima - che serve a consolidare dei poteri e a far rimanere i poveri in uno stato di dipendenza. Che spinge ad accettare ideologicamente la sofferenza perché in un altro mondo si sarà ricompensati. Che spinge a riconoscere la propria vita come piccola e inutile, affidata nelle mani di una potenza sovrannaturale.
Madre Teresa diceva: "C'è una bellezza nel povero che accetta il suo fardello, che lo affronta come la Passione di Cristo. Il mondo guadagna dalla loro sofferenza".
Noi la pensiamo diversamente.
Noi, che la povertà la vediamo ogni giorno da vicino, pensiamo che non è bella, è triste, puzza, rende affamati e cattivi, avvilisce le potenzialità umane.
Pensiamo che i poveri non debbano accettare la povertà, perché non è un destino o una prova di Dio, ma è frutto di precise scelte e azioni umane, del volere dei ricchi.
Pensiamo che il mondo non guadagni niente dalla sofferenza dei poveri, solo dolore, migrazioni, guerre, barbarie.
Pensiamo che nella storia i miglioramenti si sono avuti quando i poveri si sono organizzati e hanno preteso non di avere la carità e l'elemosina, ma quello che gli spettava come esseri umani che hanno gli stessi diritti dei ricchi.
Pensiamo che ci sia una sola vita, che la dobbiamo vivere al meglio, che dobbiamo cercare di godere dei rapporti umani e della bellezza dell'arte e della natura, e che dobbiamo lottare perché tutti possano goderne come noi.
Pensiamo che qualsiasi ideologia della rassegnazione sia oscurantista, vada contro il progresso e lo sviluppo della libertà e della socialità.
E siamo sicuri che in Italia, anche se sui media oggi tutti si accodano servilmente al carro dei poteri dominanti, ci sono tanti che la pensano come noi...