Abbiamo vinto il secondo processo per lavoro nero contro Vincenzo Albertini, il "patron" del sito archeologico di Napoli Sotterranea.
A distanza di sei mesi dalla prima vittoria è arrivata la seconda sentenza del Tribunale di Napoli che ha condannato "Napoli sotterranea" per sfruttamento del lavoro nero.
Una ex lavoratrice ha ottenuto 20 mila euro di risarcimento del danno subito per aver lavorato 9 mesi senza contratto e con una paga di 3 euro l'ora.
Grazie al coraggio degli ex lavoratori e lavoratrici di Napoli sotterranea e alla Campagna contro il lavoro nero #nonesistomacisono finalmente la verità sta venendo alla luce.
Ci sono ancora altri 8 ricorsi pendenti in Tribunale contro "Napoli Sotterranea" e la pizzeria "Sorelle Bandiera", entrambe nel cuore del centro storico di Napoli, di cui abbiamo denunciato le condizioni di sfruttamento del lavoro!
Non possiamo accettare che un privato cittadino utilizzi un bene pubblico per fare profitti ai danni dei propri dipendenti e dell'intera collettività!
Vogliamo che "Napoli sotterranea" diventi un bene di tutti e che la ricchezza che il turismo ha portato in questi anni in città venga redistribuita a favore dei lavoratori e delle lavoratrici di questa città!
Per queste ragioni Lunedì 29 incontreremo nuovamente il Comune di Napoli, perché venga finalmente approvato un piano di gestione pubblica del sito archeologico!