Il 29 dicembre è successo qualcosa di incredibile: quasi 400 persone sono venute a sentire un concerto di musica sinfonica all'Ex OPG "Je so' Pazzo". Di martedì sera, in un centro sociale, persone di tutte le età, da bambini agli anziani, tutti uniti in un altro modo di fare socialità, arte, cultura.
Questa storia alcuni già la sapranno. Ma quelli che non la sanno farebbero bene a leggerla, anche se non amano la boxe. Perché è una storia patrimonio dell'umanità, una storia di riscatto, che ci insegna - come vedrete alla fine - che se hai degli ideali e una comunità che ti sostiene puoi essere imbattibile.
Il cenone quest'anno lo abbiamo fatto tardi. aspettavamo mio cugino, che poteva arrivare a Napoli solo alle nove e mezza. Non per colpa sua, eh. semplicemente per il 23 e il 24 non c'era più un posto su un treno, manco a pagarlo oro.
La festa è per tutti, ma non per tutti è la stessa festa. Ieri lo abbiamo toccato con mano.
Io lavoro per un grande gruppo bancario italiano e faccio il gestore. In parole semplici sono uno di quelli che vi trovate dietro la scrivania quando volete aprire un conto corrente, quando chiedete un prestito o un mutuo e soprattutto quando volete investire i vostri risparmi.
Non si può assolutamente mancare! Per le vittime innocenti come Genny Cesarano. Per pretendere lavoro, diritti, casa, servizi sociali. Restare in silenzio non è più possibile. Restare fermi non è più accettabile. Non vogliamo più contare morti a Napoli: non è solo la violenza di chi spara, ma anche di chi ha l’arroganza di credere di poter governare interi quartieri, di stabilire un controllo serrato sulle nostre vite. Non possiamo più restare a guardare. Non abbiamo bisogno di retorica, non la vogliamo più sentire. Abbiamo visto troppe passerelle della politica in questi anni, troppi spot e soluzioni superficiali per Napoli e la Campania. Abbiamo visto tanti intrecci di potere e poche risposte da parte di chi ci ha governato. Abbiamo bisogno di risposte vere, concrete, strutturali: - Abbiamo bisogno di scuole. - Abbiamo bisogno di lavoro e di diritti. - Abbiamo bisogno di sicurezza. Non c’è bisogno di eserciti, ma di normalità. Il maggior motivo di insicurezza sono le diseguaglianze e la povertà. Bisogna presidiare i nostri territori e fermare la violenza.
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