Istruzioni per gli italiani all’estero che vogliono votare al referendum costituzionale del 4 Dicembre.
Come posso votare se mi trovo all’estero?
Gli italiani all’estero sono tanti. Parliamo di alcuni milioni. Alle ultime elezioni politiche (febbraio 2013) circa 4 milioni erano titolari del diritto di voto per corrispondenza. Una parte della partita sul referendum costituzionale si giocherà dunque anche fuori dai confini dell’Italia. Ecco perché abbiamo deciso di dare indicazioni su come fare per votare e di cercare di diffondere le ragioni del NO anche tra gli emigrati. Ognuna ed ognuno può giocare un ruolo importante!
Se per lavoro, per studio o per assistere un familiare ti troverai all’estero il giorno del referendum, non temere! Per persone temporaneamente residenti all'estero esiste la possibilità di inviare il modulo del Ministero dell'Interno all’Ufficio elettorale del proprio Comune di residenza, accompagnato da una fotocopia del documento d'identità.
“I comuni considereranno valide le opzioni che perverranno entro il trentaduesimo giorno antecedente la votazione (2 novembre p.v.).” (Dalla circolare del Ministero dell’Interno – Direzione Centrale dei Servizi Elettorali – n.40/2016 del 28 settembre 2016)
ATTENZIONE: abbiamo meno di mese per organizzarci ed informare tutte e tutti. Può sembrare tanto, ma sappiamo che il tempo vola. Attiviamoci col passaparola sin da subito!
Perché dovrei votare il 4 dicembre?
Ma perché un emigrato, definitivo o temporaneo, dovrebbe interessarsi del referendum ed andare a votare? Perché il 4 dicembre si gioca una partita importante. Il fronte del “sì” sta cercando di far passare delle modifiche che renderanno ancor più difficile tornare in Italia per chi dovesse volerlo fare. Come? Il fronte del “sì”, che va dal Pd al governo, da Confindustria alle grandi banche passando per gli Stati Uniti, vuole che l’esecutivo abbia più poteri, più libertà di promuovere le riforme che desidera, senza gli intralci del dibattito, del confronto, finanche dello scontro. E le riforme che l’attuale classe dirigente vuol condurre in porto sono in parte già state servite: Sblocca Italia, Jobs Act, Buona Scuola. Riforme che peggiorano le condizioni di vita e di lavoro per chi rimane in Italia, non incentivando assolutamente il rientro di chi è emigrato e che abbia voglia di tornare. E guarda caso, a chiedere il nostro “sì” sono in gran parte gli stessi che ci hanno portato alla situazione in cui ci troviamo, i responsabili della assenza di un presente e di un futuro per fasce sempre più larghe della popolazione.