Questa cosa a molti è sfuggita. Ma è qualcosa della massima importanza, per capire come funziona il nostro Stato che dice di essere “democratico”. Prendiamo due recenti casi di cronaca, relativi alla concessione della grazia da parte di Mattarella.
Una breve riflessione sulla mortalità materna a partire da quanto accaduto negli ultimi giorni
In questi giorni si è parlato tanto delle 4 donne morte durante il parto nei giorni scorsi. Effettivamente si tratta di quelle notizie che colpiscono perché la morte di una donna durante il parto, oltre ad essere un evento straziante, è qualcosa che istintivamente associamo a un passato più o meno remoto, a quando i bambini nascevano in casa e la medicina non era sviluppata come oggi. Questi eventi, inoltre, hanno destato particolare scalpore perché i decessi sono tutti avvenuti in strutture considerate di “eccellenza” del Nord Italia.
Fare bilanci già è difficile, quando le date poi ti piombano addosso così è ancora peggio, non hai avuto il tempo di pensare. Gramsci non ha torto quando dice che “odia i capodanni”, perché “fanno perdere il senso della continuità della vita”. In mezzo al cantiere che è stato l’Ex OPG in questi mesi, noi manco ce ne siamo accorti che è già arrivato il 31! E poi con il riscaldamento globale e con questo sole a Napoli pare ottobre…
Il 29 dicembre è successo qualcosa di incredibile: quasi 400 persone sono venute a sentire un concerto di musica sinfonica all'Ex OPG "Je so' Pazzo". Di martedì sera, in un centro sociale, persone di tutte le età, da bambini agli anziani, tutti uniti in un altro modo di fare socialità, arte, cultura.
Guardate che bella questa storia, ha molto a che vedere con l'idea di lotta e comunicazione che abbiamo noi. E' la storia di Joe Hill, uno dei più grandi cantori operai di ogni tempo, uno dei principali organizzatori e agitatori del movimento sindacale statunitense.
Il cenone quest'anno lo abbiamo fatto tardi. aspettavamo mio cugino, che poteva arrivare a Napoli solo alle nove e mezza. Non per colpa sua, eh. semplicemente per il 23 e il 24 non c'era più un posto su un treno, manco a pagarlo oro.
Questa storia alcuni già la sapranno. Ma quelli che non la sanno farebbero bene a leggerla, anche se non amano la boxe. Perché è una storia patrimonio dell'umanità, una storia di riscatto, che ci insegna - come vedrete alla fine - che se hai degli ideali e una comunità che ti sostiene puoi essere imbattibile.
La festa è per tutti, ma non per tutti è la stessa festa. Ieri lo abbiamo toccato con mano.
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SIAMO TORNATI! Il 7 ottobre 2020 abbiamo inaugurato la seconda stagione di Radio Quarantena. Ritorniamo con una nuova redazione, quasi 20 collaboratori e 5 rubriche settimanali.
Abbiamo messo per iscritto le idee che stanno alla base del nostro progetto, e tutti i modi in cui si può dare una mano.
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